Italia e Green Economy: il futuro è verde

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Italia e Green Economy: il futuro è verde, sempre di più. Questo è quello che emerge dal dodicesimo rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola e di Unioncamere dopo un’attenta analisi sullo sviluppo delle attività produttive ecosostenibili a livello nazionale.

Sono oltre 441 mila le aziende che tra il 2016 e il 2020 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green. Nello specifico il 21,4% delle imprese totali nel 2020, a conferma che nonostante la pandemia non si è verificato alcun rallentamento (21,5% nel 2019).

Green economy nel post pandemia

Il Covid-19 non ha fermato gli investimenti green: sempre più imprenditori sono infatti consapevoli dei vantaggi competitivi derivanti dalla transizione ecologica. Sulla base dell’indagine 2021 del Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere relativa a imprese industriali e di servizi, la pandemia ha influito sulle scelte aziendali di investimenti green in circa il 20% dei casi.

Le regioni italiane che appaiono più attive su questo fronte risultano essere: Lombardia (quasi 90 mila imprese investitrici, il 20,3% del totale nazionale), Campania (con poco più di 46 mila unità, pari al 10,4% delle imprese eco-investitrici del Paese), Veneto e Piemonte, che superano quota 40 mila.

Nuove competenze green

Solo un anno fa il fabbisogno di lavoratori con competenze green era di 1,6 milioni. A distanza di un anno il grande balzo, la richiesta sale a 2,4 milioni per gli anni 2021-2025. Di questi 1,5 sono figure con competenze green elevate, mancano però 741.000 tecnici che mettono a rischio il 2,5% del Pil in cinque anni. Quindi può rivelarsi una scelta davvero vincente quella di specializzarsi nelle professioni green.

Risulta infatti una discordanza tra domanda e offerta di lavoro, in quanto le ricerche delle aziende italiane di profili specializzati nel settore green pare stiano avendo scarsi risultati. Occorre pertanto adeguare la formazione a questo cambio di rotta: occorrono nuove competenze che possano essere al passo con il cambiamento.

Entra pertanto sul mercato del lavoro una nuova skill: l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, che si rivela essere la competenza più richiesta dalle imprese subito dopo le cosiddette soft skill. E pare essere addirittura più importante delle competenze digitali, comunicative e multimediali.

Le professioni green del futuro

Tra le nuove professioni del futuro, risultano quindi essere in pole position quelle legate all'economia verde. Tra i vari lavori, che approfondiremo nei prossimi articoli, ritroviamo:

  • Energy manager
  • Travel designer
  • Installatore di reti elettriche a migliore efficienza
  • Informatico ambientale
  • Esperto del marketing ambientale
  • Eco-designer
  • Ingegnere energetico
  • Eco-chef
  • Installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale.

Il futuro è verde e speriamo che questo colore possa essere di buon auspicio non soltanto per l'ecosistema, ma anche per l'uomo.